mercoledì 5 marzo 2014

_01: Informazione materia prima della ricerca architettonica contemporanea

Nella prolusione del corso abbiamo definito la modernità come crisi e come attributo acronologico che trasforma la crisi in valore ed abbiamo riflettuto su quanto questa crisi, nella società attuale, coincida con il sempre più prepotente affermarsi della tecnologia.

La tecnologia è come una nuvola, formata da tantissimi micro-elementi ed in continua espansione. Credo che il paragone con la nuvola sia quanto mai calzante, soprattutto in vista del fatto che è proprio con il suo corrispettivo in inglese (cloud) che in informatica si identificano una serie di tecnologie che consentono di utilizzare i propri computer -opportunamente collegati ad una rete- per scambiarsi, elaborare, archiviare e recuperare un certo quantitativo di file. Sfruttando la delocalizzazione è possibile, infatti, accedere all'applicazione ovunque ci si trovi e da qualsiasi piattaforma (pc, tablet, smartphone), oltre che utilizzarla in diverse scale a seconda delle proprie esigenze (per uso personale, per uso condiviso con altri utenti).
L'altra caratteristica del cloud computing è quella di garantire l'utilizzo dei dati caricati 24 ore su 24, 365 giorni all'anno, assicurando un certa continuità nella fruizione, nella modifica e nell'implemento dei files.
Questo ci permette di introdurre alcune caratteristiche fondamentali dell'informatica, che sono l'onnipresenza, l'onniscenza, l'onnipotenza.. tutti attributi che è d'uso associare a Dio!

Cloud computing

"Google è la cosa più vicina a Dio che sia stata mai creata dall'uomo"
Come non essere d'accordo con quest'affermazione? Se ci pensiamo, Google, oltre ad aderire perfettamente a tutte le definizioni prima accennate, incarna l'essenza stessa dell'informatica, che è la sua infinitezza, la sua illimitatezza. E' in continua ed insesauribile espansione e ogni minuto, ogni secondo, c'è un incremento cognitivo non indifferente che testimonia l'incredibile velocità con la quale il mondo dell'informatica in generale sia in perenne dilatazione.

Dati -> convenzioni -> informazioni.

Leggendo l'articolo pubblicato dal prof. Saggio sul sito Coffee Break, abbiamo effettuato in classe un esperimento.
Disegnando, dapprima, un puntino su un foglio bianco e, successivamente, un ovale ci siamo chiesti in entrambi i casi: "Che cos'è?".
E' stato interessante constatare come, in maggior misura per l'esempio dell'ovale, le risposte a questa semplice domanda potessero essere molteplici: può essere uno zero, una lettera, un ellisse, una sezione, una proiezione, un simbolo. Il dato, cioè, può essere sottoposto a innumerevoli convenzioni, che permettono di fare un salto e di passare dal dato puro, che esiste in quanto "dato", all'informazione, che esiste in quanto dato convenzionato e che è, quindi, scissa da giudizio critico e soggettivo.

Il mondo informatico è l'unico a non essere soggetto a convenzione, in quanto formalizzato già a priori. In informatica non esistono dati, ma solo informazioni, oggetti e presenze che hanno un significato convenzionalmente già dato. Se volessi assegnare a quell'ovale disegnato su carta la convenzione di numero e, dunque, associarlo ad uno zero (0), dovrò digitare sulla tastiera del mio computer un comando ben preciso, che non lascia a possibilità di fraintendimento o interpretazione, in quanto se volessi, invece, applicare la convenzione di lettera, dovrei usare il comando O per rappresentare una lettera dell'alfabeto.


L'informazione è in-formazione.

Per identificare esattamente cosa sia l'informazione, potrebbe essere utile compiere l'esercizio di immaginarla come una massa fluida che deve ancora prendere forma (in-formazione), un panta rei, un tutto scorre dal sapore eraclitiano, sottostante ad continuo mutare che non rende mai l'informazione uguale a sé stessa. L'informazione è viva: così come abbiamo la possibilità di aggiornare le pagine di Wikipedia implementandole di nozioni, fornendo opportuni riferimenti che ne attestino l'attendibilità, anche l'informazione in generale è soggetta a continue estensioni e mostra in maniera chiara e trasparente la sua naturale tendenza ad essere un insieme di dati già convenzionati in perenne divenire e mutare.

"Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va."
L'informazione si pone come nuovo mattone, nuova materia prima per l'architettura contemporanea, perché attraverso il cosiddetto BIM (Building Information Modeling) il progetto architettonico diventa un insieme di equazioni interconnesse che si interscambiano dei dati. Delle informazioni.
Citando Wikipedia, infatti, "il ruolo di BIM nell'industria delle costruzioni è di sostenere la comunicazione, la cooperazione, la simulazione e il miglioramento ottimale di un progetto lungo il ciclo completo di vita dell'opera costruita.
BIM, usato come nome, è la rappresentazione di un modello di dati diversi di un edificio relazionati alle diverse discipline che lo definiscono. I dati contenuti nel modello sono numerosi in quanto definiscono tutte le informazioni riguardanti uno specifico componente di una costruzione. In questo senso, un modello tri-dimensionale della geometria di un edificio utilizzato solo per simulazioni grafiche (renderings) non può essere considerato BIM.
Un BIM può contenere qualsiasi informazione riguardante l'edificio o le sue parti".

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