venerdì 7 marzo 2014

_02: Informazione diffusione/economia

Proseguendo la disamina su quanto sia forte e prepotente l'impatto che il mondo dell'information technology ha sulla società moderna, abbiamo introdotto un'interessante teoria elaborata dallo scrittore e futurologo Alvin Toffler, da anni impegnato nello studio dell'influenza che i mezzi di comunicazione hanno sulla compagine sociale e sul mondo della cultura.
Nel suo scritto intitolato "The Third Wave" (La Terza Ondata), Toffler ridisegna la storia dei media individuando tre ondate principali: la prima ondata coincide con l'età agricola, la seconda ondata con l'età industriale e la terza con l'età dell'informazione.

La grande novità dell'età agricola è stata l'interruzione del nomadismo ed il nascere delle prime comunità rurali organizzate in villaggi. La terra ha da subito assunto un ruolo centrale all'interno del processo produttivo, non solo in quanto fattore centrale nella produzione delle materie prime, ma come vero e proprio sinonimo di potere economico ed elemento trainante dell'economia, in cui il valore dell'informazione aveva ancora poco rilievo.



Quando il mondo economico venne sconvolto dalla Rivoluzione Industriale, che sovvertì le logiche di mercato e di lavoro fino a quel momento declinate, si è assistito ad una prima importante crescita del valore dell'informazione. La terra strettamente intesa inizia a perdere di importanza, non solo da un punto di vista sociale (il possesso di un bene primario non coincide più con la forza ed il potere politico del proprietario terriero) ma soprattutto da un punto di vista economico. Forza trainante in quest'epoca diventano i beni industriali, in quanto la forza-lavoro si svincola dal puro gesto manuale ed è strettamente connessa alla presenza della macchina, dalla quale non può prescindere. L'operaio partecipa indirettamente al processo produttivo, non in prima persona come nella società agricola, produce per gli altri e non per sé stesso e, dunque, è costretto ad un lavoro meccanico, spersonalizzato e spersonalizzante.



La terza ed ultima ondata coincide con la fine della Seconda Guerra Mondiale ed è caratterizzata da un aumento esponenziale del contributo informatico, che costituisce il solo elemento trainante dell'economia moderna. Quest'accelerazione improvvisa del fattore "I" si ripercuote sul valore (economico, simbolico-iconografico) del prodotto stesso, che "funziona solo se riesce a comunicare" e ciò è evidente nel constatare il ruolo che le pubblicità oggi assumono nell'aumentare il grado di appetibilità di un prodotto. L'informatica ci ha svincolati dal processo di standardizzazione e dalla produzione seriale, tipici dell'industrializzazione, rendendoci protagonisti di un approccio del tutto inedito in cui sono proprio le differenze e la versatilità, proprie del prodotto informatico, oltre che la possibilità di declinarlo in un'infinità di modi, a costituire plus-valore.



A questo proposito, Toffler ha coniato il termine "prosumer" (incrocio tra la parola professional/producer, con la parola consumer) che sta a rappresentare il consumatore moderno: non ricoprendo più un ruolo passivo, il prosumer partecipa attivamente al nuovo processo di produzione massiva di prodotti altamente personalizzabili (mass customization).

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